I Dissidenti (han-tai)
Sebbene la magia sia alla portata di tutti, non tutti approvano il suo utilizzo. Una piccola, ma rumorosa, fetta della popolazione di Sagahart vede i drogul, i mostri mangia uomini, come una diretta conseguenza della magia proibita, un rigetto della Terra in seguito a un uso indiscriminato della sua energia. Partendo da questo presupposto, tali persone arrivano a condannare non solo la magia oscura, ma ogni tipo di incantesimo, compresi quelli che, come gli Specchi, tengono la popolazione al sicuro. Gli Han-tai o dissidenti, divengono un vero e proprio gruppo terroristico, almeno nella loro versione più estrema che si sviluppa tra i vicoli della Capitale. Più moderato è invece il gruppo guidato dalla bella Nantes nella più piccola città di Mauna, dove la magia praticata dai sagart-ai, più che una minaccia per la popolazione, viene percepita come un’ennesima separazione a livello sociale. I Dissidenti indossano maschere bianche a viso intero. I più creativi le decorano con occhi, labbra o colori particolari.
Mi sono divertita a dare vita agli han-tai e non posso negare di aver preso ispirazione da un certo movimento che ha trovato l’apice della sua gloria nel periodo del Covid… Nel terzo volume la loro storia viene approfondita, ma mi sarebbe piaciuto dedicargli qualche pagina in più.
«Una persona che non riesce ad accettare la realtà è anche una persona che si lascia facilmente influenzare. A un certo punto deve essere arrivato qualcuno abbastanza furbo da capire quanto quelle persone potessero essere sfruttate. E le loro strambe idee sono state tramutate in odio. Odio contro chi gestisce il sistema. E quell’odio è divenuto potere. In breve tempo gli han-tai si sono organizzati in veri e propri gruppi armati. Le loro manifestazioni si sono fatte violente e i loro ideali sono divenuti solo scuse per attaccare chi usava la magia, ai quali veniva addossata la colpa di tutto».