Personaggi: Kaira
Kaira: Conosciuta anche come Yana o Zucchine Fritte, vive sola in un bosco con il suo amico immaginario Akhuma. Non ha ricordi del suo passato fino a quando il suo passato non torna a cercarla.
Data di Nascita: 31 ottobre 897; Età: 30 anni;
Capelli rossi, occhi vispi color nocciola. Un po’ bassina dicono. Kaira si risveglia sola e priva di ricordi nel bel mezzo di un deserto fatto di pura energia oscura e infestato da mostri mangiauomini. Ma Kaira è forte e pur di non soccombere alla disperazione si crea un amico immaginario, un ragazzino dai rossi capelli, specchio del suo subconscio e dei ricordi scomparsi. Dopo mesi a vagare per lande desolate, ai limiti di vita e speranza, riesce a trovare una via di uscita da quell’inferno di sabbia e roccia. Finalmente può riposare. Kaira non ha interesse nello scoprire se è lei l’ultimo essere umano sulla faccia della terra, ne brama informazioni sul suo passato dimenticato. I mesi trascorsi nel deserto le hanno insegnato una cosa: per essere felici è sufficiente essere vivi. Purtroppo per lei, sia gli esseri umani che il suo passato sembrano invece avere parecchio interesse nei suoi confronti.
Kaira cresce, impara, scopre nuove cose e altre che non sapeva di conoscere. Capirà che la magia scorre nelle sue vene, e che a volte è fredda e pacata come la luna, altre volte calda e impetuosa come le fiamme dell’inferno.
Kaira si muove in un mondo in cui non vi sono ruoli o differenze di genere (è un fantasy, giusto 😄), un mondo di guerrieri nel quale non viene giudicata inadatta perché donna. Lei infatti viene giudicata inadatta perché parla da sola, che è diverso. E la stessa coscienza dello stato della sua salute mentale la porta a prendersi poco sul serio e a mostrarsi agli altri senza filtri. Anche nel socializzare, Kaira non rinuncia alla sua pazzia, non rinuncia ad Akhuma, poiché vive la sua condizione come parte integrante del suo essere. Anche se, come dice Connel durante il loro primo incontro: I pazzi non sanno di essere pazzi 😄.
A quel punto Kaira si convinse di essere effettivamente ancora in uno dei suoi incubi. Possibile che la gente potesse essere così scortese di proposito. E di prima mattina? Akhuma aveva ragione, le persone facevano schifo. Forse era meglio lasciare che i drogul se le mangiassero tutte.
«Scusami, ti sei innervosito. Mi dispiace, devo aver interrotto qualcosa di importante. Forse hai perso la tua educazione e la stavi cercando? Posso aiutarti? O magari devi scorreggiare ma non ricordi più dove hai il buco del culo?».
«Sei proprio una rompipalle».
«E tu sei un coglione».
I due se ne stavano uno di fronte all’altro fissandosi in cagnesco mentre intanto il resto della banda li aveva circondati avvicinandosi minacciosamente a Kaira. Dopo soli cinque minuti insieme ad altri esseri umani, Kaira rischiava già la rissa e il tutto prima ancora di aver fatto colazione.